Se avete superato la mezza età ed avete avuto qualche problema con la memoria prendete subito un appuntamento con un medico.
Si ma quale è meglio? Un neurologo, direte voi, ed invece no. Meglio passare prima dal vostro dentista di fiducia. Non è una battuta o una perfida trovata pubblicitaria, anzi.
Come riportato per primo in Italia dal quotidiano La Stampa di Torino, è appena uscita una ricerca medica del dipartimento di “dental ecology” dell’University of North Carolina che ha riscontrato una marcata correlazione tra deficit cognitivo e salute dei denti in persone di mezza età.
Lo studio è stato effettuato su un campione di ben 6000 persone di età compresa tra i 45 ed i 64 anni e si è basato su test cognitivi correlati ad esami odontoiatrici su denti e gengive.
Il risultato, per certi versi sorprendente, è stato che i soggetti con dentatura sana hanno ottenuti risultati sensibilmente migliori nei test cognitivi: scioltezza di linguaggio, facilità nel manipolare numeri, capacità di ricordare, rispetto a coloro con denti mancanti e con problemi di patologie dentali o gengivali.
Lo studio ha trovato la correlazione tra patologie della bocca e deficit cognitivi senza, per ora, stabilire le relazioni causa/effetto anche se i ricercatori hanno formulato alcune ipotesi.
Si ipotizza che i soggetti con patologie dentali abbiano una dieta povera di “cibi per la mente” ricchi di sostanze antiossidanti. Secondo alcuni sarebbe proprio la scarsa salute orale che porterebbe ad evitare certi cibi contribuendo in tal modo al declino cognitivo.
Ipotesi da verificare, certamente, ma i risultati dello studio potrebbero già ora, secondo i ricercatori, portare a rivedere i fattori di rischio, aggiungendo questi, per le patologie collegate al declino cognitivo.