Un farmaco per l’osteoporosi in grado di miliorare i trattamenti conservativi odontoiatrici
Si tratta dell’acido zoledronico, un farmaco della classe dei bifosfonati, utilizzato nella terapia dell’osteoporosi e nel trattamento del cancro delle ossa.
Lo scrive il Journal of Dental Research, pubblicando i risultati di una ricerca dell’Università spagnola CEU Cardinal Herrera, di Valencia, che ha coinvolto un team di ricercatori internazionali provenienti dal Brasile, dalla Finlandia, dal regno Regno Unito e dagli Stati Uniti.
Guidata dal Dr. Salvatore Sauro, docente di biomateriali, la ricerca ha dimostrato che l’acido zoledronico, se associato a biomateriali combinati con le resine adesive utilizzate in ambito odontoiatrico, riduce la degradazione del collagene favorendo la remineralizzazione del complesso resina-dentina.
Il professor Sauro, con più di quindici anni di esperienza nella ricerca sui biomateriali ad uso odontoiatrico, vanta anche di una vasta rete di collaborazioni internazionali con diversi centri di ricerca in tutto il mondo. La sua forte reputazione scientifica internazionale gli ha permesso di diventare visiting professor presso l’Università Federale del Ceará, in Brasile, dove sta conducendo un progetto di ricerca per lo sviluppo di materiali da restauro innovativi con bioattivi e proprietà anti-batteriche.
In che modo agisce l’acido zoledronico?
L’acido zoledronico è un bisosfonato che agisce rallentando i processi di distruzione dell’osso, aumentandone la densità e diminuendone la quantità di calcio rilasciato dalle ossa nel sangue.
L’acido zoledronico viene utilizzato per prevenire o trattare l’osteoporosi nelle donne che hanno subito la menopausa ma anche per trattare l’osteoporosi negli uomini e per prevenirla in soggetti che assumono glucocorticoidi.
Date le sue proprietà, i ricercatori hanno pensato di utilizzarlo anche in odontoiatria conservativa per ridurre la degradazione del collagene della dentina e rafforzare il legame resina dentina favorendo la remineralizzazione.
La ricerca ha dimostrato che le proprietà dei materiali a base di resina di litio, possono essere potenziate quando sono impiegate in associazione con analoghi delle fosfoproteine che agiscono naturalmente sulla mineralizzazione della dentina, come l’acido zoledronico.
I ricercatori stanno ora lavorando su un imponente progetto di sviluppo di materiali bioattivi utili sia in nelle terapie odontoiatriche conservative che a scopo preventivo per contrastare i fenomeni patologici di degenerazione della dentina.