Addio all’anestesia, ed ai problemi spesso connessi, nel prossimo futuro l’alternativa sarà l’ipnosi. Ma il futuro è già oggi visto che in Sardegna è stato effettuato il primo intervento chirurgico nel quale il paziente è stato addormentato con l’ipnosi.
È accaduto all’ospedale San Martino di Oristano (Sardegna) dove una donna è stata fatta addormentare grazie al potere dell’ipnosi. La paziente, che soffriva di problemi cardiaci, si è risvegliata dopo dieci minuti senza avere nessun tipo di dolore post operatorio. Il risultato, giustamente considerato straordinario, apre nuove strade sopratutto per i pazienti per i quali l’anestesia tradizionale è rischiosa, per patologie pregresse, allergie o altre problematiche personali e, con tutta probabilità, la strada tracciata dai medici italiani diventerà ben presto un’autostrada.
Ma che cosa ha spinto i medici a tentare questa metodologia non solo alternativa ma anche rivoluzionaria per addormentare la paziente? La scelta è stata quasi obbligata perché la signora, avendo già avuto altri interventi, soffriva di stati d’ansia e sensibilità al dolore. Così l’equipe chirurgica ha deciso di far entrare in sala operatoria lo specialista in ipnosi. Il chirurgo e la sua equipe hanno così deciso di operare il cuore della donna grazie al mix ipnosi più leggera anestesia locale. In questa maniera la paziente non è stata sottoposta allo stress causato dall’anestesia generale che per lei sarebbe potuto essere rischioso.
Ad eseguire l’intervento, l’Unità Operativa della Asl oristanese guidata dal dottor Antonio Caddeo.
“Siamo consapevoli di aver portato a termine un intervento straordinario – ha detto lo specialista in ipnosi Nino Sole – L’anestesia ipnotica è una pratica non comune che potrà dare in futuro ottimi risultati”. L’addormentamento via ipnosi però prevede un iter molto rigoroso. L’ipnologo e il radiologo, infatti, hanno incontrato la paziente in 3 sedute preliminari, in modo da instaurare la “relazione terapeutica di preparazione”.
“Con l’ipnosi è molto importante che si crei un buon rapporto di fiducia e scambio tra medico e paziente, a differenza della medicina tradizionale – spiega l’ipnologo – Il paziente, infatti, non è più semplice spettatore di quanto accade nel suo corpo, come negli interventi eseguiti con tecniche tradizionali, ma protagonista attivo nella diagnosi e guarigione”.
”Nei primi venti minuti abbiamo condotto la signora a uno stato di coscienza modificato - ha spiegato l’ipnologo - Da qui l’abbiamo condotta nello stato ipnotico dove ha potuto visualizzare immagini positive, paesaggi sereni e luoghi della sua infanzia lontani da ansie e preoccupazioni. Quando l’intervento è finito la donna è stata condotta al risveglio: appena ha aperto gli occhi mi ha ringraziato”.
Il racconto della paziente sembra quasi romanzato, la paziente ha raccontato di aver visto il suo corpo mentre veniva operata, come se stesse vivendo un’esperienza extracorporea, e di non aver sentito nessun dolore al risveglio.