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denti

Denti sensibili?

Quali sono le cause dei denti sensibili?

Fitta dolorosa o bruciori quando bevi bevande calde o fredde? Potresti avere denti sensibili. Scopriamo perchè.

Perché i nostri denti diventano sensibili?
Per poter dare una risposta a questa domanda è necessario conoscere la struttura dei denti. Sotto lo strato esterno del dente ovvero lo smalto, duro e resistente, esiste uno strato poroso, la dentina, ovvero il tessuto interno del dente. Lo smalto, insieme alla gengiva, ha un’azione protettiva nei confronti della dentina ma, se uno dei due soffre di un problema patologico, la dentina si trova esposta e, al contatto con cibi o bevande, si irrita producendo dolore o bruciori.
La principale causa di sensibilità dentale è dovuta alla scarsa igiene orale che porta alla formazione di placca e tartaro. Anche le sostanze acide hanno un’azione corrosiva, rendendo il dente stesso più debole ed attaccabile dagli agenti cariogeni. Vediamo come.

Quali sono le cause dell’erosione da acidi?
L’acidità è misurata dal pH. Neutro, è definito come pH 7, tutti i valori inferiori sono considerati acidi mentre tutti i livelli di pH superiori a 7 sono alcalini. Ad esempio, l’aceto ha un pH di circa 2 mentre il bicarbonato di sodio è di circa 9. L’acqua pura è molto vicino a pH 7. Quando le sostanze acide, presenti in molti cibi che mangiamo abitualmente, vengono a contatto con i denti, ne corrodono lo smalto causando l’erosione dentale. Se lo strato di smalto si assottiglia molto, i denti diventano dolorosamente sensibili alla masticazione e al caldo e freddo perchè lo smalto non protegge più adeguatamente la dentina.

Cosa fare per limitare i rischi di erosione acida?
- Limitare il consumo di bevande analcoliche.
- Se bevete succhi di frutta non sorseggiate ma bevete velocemente perchè anche la frutta, pur essendo molto utile per il nostro organismo, contiene acidi.
- Corretta igiene orale. Tenete sempre presente che, a differenza delle altre patologie dentali, l’erosione dello smalto non può essere curata e lo smalto perso non si riformerà più.

Denti sensibili?
Ti consigliamo di passare al più presto presso il nostro studio in Via Edmondo De Amicis 30, nel centro di Milano. Il nostro staff di odontoiatri ed igienisti dentali saprà consigliarti il trattamento più indicato, ti aspettiamo.

denti del giudizio

Denti del giudizio: estrarli ?

Denti del giudizio: estrarli si o no?

Il dibattito tra dentisti sulla necessità di estrarre i così detti denti del giudizio, ovvero i terzi molari superiori ed inferiori, prosegue da molti anni con una netta divisione tra coloro che propendono per l’estrazione, anche quando non ci sono patologie evidenti e quelli che optano per la loro conservazione, salvo nei casi patologicamente più gravi come quando si presentano inclusi, cioè non riescono ad erompere attraverso la gengiva nei tempi e nei modi stabiliti.
Quale che sia l’orientamento del vostro specialista, per la maggior parte delle persone i denti del giudizio rappresentano molto spesso un problema che, nella maggioranza dei casi, si risolve soltanto con l’estrazione. Negli USA, ad esempio, le estrazioni dei denti del giudizio rappresentano circa l’80% del totale delle estrazioni dentali, secondo i dati forniti dalla Delta Dental, il grande centro odontoiatrico della California.

Come mai i denti del giudizio causano problemi?
Secondo le opinioni attualmente più accreditate, i denti del giudizio sono un’eredità, non gradita, dei nostri antenati delle caverne che erano dotati di mascelle e mandibole più ampie delle nostre e più adatte al tipo di alimentazione dell’epoca.
Con l’evoluzione, la forma delle ossa facciali, della mascella e della mandibola si è affinata e rimpicciolita e questo sarebbe alla base delle tante difficoltà create dall’eruzione dei denti tardivi.
Dunque, dicono i sostenitori dell’intervento chirurgico, il minor spazio disponibile per erompere rende difficoltosa e spesso problematica la gestione di questi denti che possono causare problemi anche agli altri denti, assai più utili dei terzi molari. Inoltre, dicono ancora i chirurghi orali, le estrazioni sono più complicate aumentando l’età del paziente, quindi meglio intervenire subito.
Altri dentisti ribattono  suggerendo una politica conservativa e di vigile attesa che consideri l’intervento chirurgico solo quando realmente necessario.

Anestesia totale o locale?
Sempre più spesso l’estrazione dei terzi molari viene effettuata in anestesia generale che, ovviamente, ha costi molto più elevati di un’anestesia locale che viene somministrata in poltrona dal solo dentista. E’ necessario, argomentano i chirurghi orali, poiché l’intervento è spesso complicato e lungo e l’anestesia locale non è sufficiente ad evitare problemi e sofferenze ai pazienti.
Nella maggior parte dei casi no” ribattono i contrari, portando diverse prove relative ad interventi anche più complessi, normalmente effettuati in anestesia locale.

L’ ADA, American Dental Association, la più importante associazione professionale del settore odontoiatrico, ha dato il via ad una indagine che dovrebbe far luce e dare indicazioni più precise su modalità di intervento, costi ed effettivi benefici.

 

SALUTE

Salute del corpo: il ruolo della bocca

Salute orale salute generale

Se pensate che il dentista sia utile soltanto a mantenere in buona salute i vostri denti vi state sbagliando.
Considerare l’integrazione della cura della salute orale con quella generale è necessario. La cavità orale è lo specchio del resto del corpo, in altre parole lo stato della bocca può evidenziare altre patologie ancor prima che appaiano i sintomi tipici” afferma il Dr. Offenbacher, direttore del Centro per le Malattie Orali e Sistemiche presso la University of North Carolina a Chapel Hill.
Lo sviluppo di questa teoria ha portato a molte conferme pratiche ed oggi, da un esame della bocca e delle sue patologie, è possibile effettuare una diagnosi precoce di diverse gravi malattie.

Quali?

- Il diabete:il legame tra denti e diabete è dato dalla glicemia. Il Dr. Offenbacher segnala due problemi comuni che si presentano nella bocca dei malati di diabete: 1) Ascessi multipli sulle gengive 2)alito cattivo. “E ‘una specie di odore di frutta acida. Il cattivo odore è dato dalla presenza di chetoni, prodotti metabolici associati allo scarso controllo glicemico da parte del sangue”.

- Le malattie cardiache: uno studio del 2007 aveva provato che le persone affette da malattia parodontale hanno, significativamente, più probabilità di sviluppare malattie cardiache rispetto le persone con una buona salute orale. “Se la malattia parodontale è trattata anche la malattia cardiaca migliora nettamente”, dichiara il Dr. Marjorie Jeffcoat, professore emerito e preside presso l’Università della Pennsylvania di medicina dentale.
Il filo conduttore? L’infiammazione. “Quando si guarda nella bocca di un paziente e si vede uno stato di infiammazione cronica, ci si trova in condizione di stress sistemico”, dice e il Dr. Jeffcoat, “è noto che più grave è la malattia parodontale più alto è il rischio di malattie cardiache” conclude.

- La demenza: sembra difficile da credere eppure diversi studi, come una recente ricerca britannica che ha ripreso uno studio del 2012, hanno associato la perdita dei denti con la comparsa di segnali di declino cognitivo, rilevando che gli adulti più anziani con scarsa igiene della bocca hanno il 76 % in più di rischio di sviluppare la demenza. Si tratta di un settore relativamente nuovo della ricerca, il che significa che il legame non è del tutto chiaro, dicono gli autori. Tuttavia, un piccolo studio 2013 ha rilevato la presenza della porphyromonas gingivalis – un batterio associato a malattie gengivali – nel cervello di persone affette da demenza, suggerendo che essa può svolgere un ruolo nell’infiammazione associata al declino cognitivo.

 

bruxismo

Bruxismo: che cos’è?

Cause, sintomi e terapie per combattere il bruxismo

Bruxismo: che cos’è?
Il bruxismo è l’abitudine, spesso inconsapevole,  di serrare o digrignare i denti. Dal punto di vista medico viene considerato un’ attività parafunzionale della bocca (come mordersi le unghie, rosicchiare penne e matite o masticare chewing-gum).
Parafunzionale perchè non rientra nelle attività funzionali proprie della bocca e, anche se può sembrare soltanto un’abitudine, in realtà può provocare molti danni ai denti, ai tessuti di supporto cioè osso (mascelle e gengive), alle articolazioni temporomandibolari ed ai muscoli masticatori.

Quali i maggiori danni?
Se il bruxismo avviene digrignando i denti, cioè sfregandoli e facendoli strisciare gli uni contro gli altri, con il tempo si avrà una forte usura dei denti che, letteralmente, si consumeranno.
Quando invece il bruxismo comporta sopratutto a serrare i denti, l’usura sarà minore, ma lo smalto dei denti subirà delle piccole lesioni verticali dovute alla pressione esercitata, che renderanno il dente più debole ed attaccabile dagli agenti cariogeni. Nei casi più gravi si può arrivare alla frattura dei denti ed alla perdita frequente di otturazioni o capsule.
I danni che interessano i tessuti di sostegno sono altrettanto gravi. I movimenti continui provocati dal bruxismo si trasmettono all’osso mascellare ed alle gengive che, con il tempo, cedono ed i denti diventano mobili.
Anche le articolazioni temporomandibolari e la muscolatura masticatoria entrano in sofferenza. Le articolazioni, troppo sollecitate, si infiammano e procurano dolore, mentre la muscolatura, strutturata per lavorare un paio d’ore al giorno e poi riposare, si affatica oltremisura e, coinvolgendo anche i muscoli del collo e del viso, può procurare dolenzie diffuse e mal di testa al risveglio.

A cosa è dovuto?
Ad oggi le cause non sono ancora note. Gli studi più accreditati puntano il dito verso lo stress, ipotesi che sembra valida per alcuni pazienti ma non per tutti. Alcune malattie neurologiche possono provocare o favorire movimenti involontari della muscolatura e quindi favorire questo tipo di problematica. Lo stesso avviene come effetto collaterale dell’assunzione prolungata di alcuni farmaci antipsicotici neurolettici.

Come combatterlo?
Quando il bruxismo non è consciamente controllabile, tipicamente quando interviene esclusivamente o sopratutto durante il sonno, il metodo migliore è indossare un bite.
Che cos’è un bite? Il bite è un piccolo e leggero apparecchio rimovibile, studiato e modellato sulla forma della propria bocca, in resina trasparente, che si inserisce sull’arcata superiore prima di andare a dormire ed impedisce ai denti di danneggiarsi evitando il contatto, quindi lo sfregamento, tra essi.
Quando gli episodi di bruxismo intervengono anche durante il giorno, la migliore terapia è imparare a controllarli, prima individuando i momenti in cui potrebbero verificarsi, tipicamente quelli più stressanti, per poi prevenirli e bloccarli quando si presentano.

igiene dentale

Pulizia dei denti: perchè è importante?

Detarstrasi: perché è importante e come viene effettuata

La detarstrasi o ablazione del tartaro, più conosciuta come “pulizia dei denti”, è il trattamento d’elezione per il mantenimento della salute delle gengive, dei denti e dei tessuti di sostegno, cioè cemento, legamenti parodontali e parte ossea.

Il tartaro e la placca batterica: cosa sono?
Con questi due termini si indicano i più agguerriti nemici della salute dei denti e delle gengive. Essi sono strettamente legati tra loro, questo perchè il tartaro è conseguenza della placca.
La placca è un biofilm batterico, cioè un’aggregazione complessa di batteri, oltre 500, che è l’origine primaria delle malattie della bocca. E’ costituita da un insieme di microrganismi che si moltiplicano incessantemente grazie agli zuccheri di cui ci nutriamo ed utilizzando la saliva come una specie di collante per formare una pellicola che si estende sullo smalto dentale. La formazione della placca è un processo continuo ed inarrestabile, per questo è necessario contrastarlo con l’uso quotidiano dello spazzolino e del filo interdentale, in modo da impedirne o, almeno rallentarne, la formazione e la successiva trasformazione in tartaro.
Il tartaro non è altro che placca batterica non rimossa che, con il tempo, si è indurita per mineralizzazione. Il tartaro può essere rimosso esclusivamente con il trattamento di detartrasi, che può essere eseguito solo da personale specializzato come l’igienista dentale o l’odontoiatra.

Il tartaro e la placca batterica: perchè sono pericolosi?
La nocività della placca batterica e del tartaro è dovuta alla presenza dei batteri che sono capaci di indurre in un primo tempo l’infiammazione della gengiva e successivamente, se si continua a trascurare l’igiene orale, l’estensione del processo flogistico che coinvolge gli altri tessuti di sostegno del dente e che prende il nome di parodontite. Quest’ultima è la più grave patologia orale e, nei casi più gravi, può portare alla perdita dei denti. È quindi importantissimo, oltre che avere un’attenta igiene orale quotidiana, anche sottoporsi a richiami periodici, almeno due all’anno, di igiene orale professionale.

Strumenti: quali?
Il trattamento di detartrasi viene effettuato utilizzando un particolare strumento detto ablatore ultrasonico a getto d’acqua. E’ uno strumento dalla cui punta fuoriesce acqua e che, grazie agli ultrasuoni, emette onde sonore in grado di produrre un effetto cavitazionale.
Le microbollicine d’acqua che arrivano sulla punta dell’ablatore vengono fatte “esplodere” dalle onde sonore generate dagli ultrasuoni, quindi non udibili dall’orecchio umano, ottenendo la cavitazione con la quale acquistano un’energia in grado di distruggere i batteri. Infine, il getto d’acqua continuo che irriga i tessuti molli li libera da detriti e batteri.
L’ablatore viene usato sopratutto per distruggere il tartaro che si forma sopra le gengive, la sua parte più consistente, ma il lavoro deve essere completato con la pulizia del tartaro che si forma sotto le gengive, nello spazio interporssimale dei denti ed in corrispondenza del solco gengivale.
Queste operazioni, che completano in modo efficace l’igiene dentale, vengono effettuate manualmente con l’uso di particolari strumenti.
Come detto, questo tipo di igiene non può essere effettuata a casa ma esclusivamente nello studio del vostro dentista.
Per questo motivo in Adec abbiamo una squadra di dottori in igiene dentale in grado di controllare e, se è il caso, liberare la vostra bocca da placca e tartaro mantenendo sani denti e gengive e garantendovi anche un bellissimo sorriso.

 

 

dentista aperto natale milano

APERTI ANCHE A NATALE E CAPODANNO

Come ogni anno anche durante le feste natalizie lo studio dentistico di Milano ADEC rimarrà aperto tutti i giorni per le cure odontoiatriche e per la gestione delle urgenze.

Lo studio conferma così a volontà di offrire il servizio di dentista sempre aperto, 365 giorni all’anno fino a sera tardi.

Così sai di poter contare su di noi anche a Natale e Capodanno!

Per qualsiasi necessità ci trovi allo 02 40702111 o al numero verde 800 10 20 20.

denti

Igiene orale quotidiana: in che modo?

Combattere le malattie dentali con l’igiene casalinga quotidiana

L’igiene quotidiana dei denti e della bocca è fondamentale per mantenere la salute della bocca ed un bel sorriso. Ecco qualche piccolo consiglio:

Quali gli strumenti?
Anche se quasi tutti usano lo spazzolino, ancora pochi sono abituali utilizzatori del filo interdentale. Il filo è importantissimo per andare a pulire gli spazi tra i denti ed il suo uso è da considerare “obbligatorio”, a tutte le età.
Esistono diversi tipi di spazzolini e ciascuno con caratteristiche differenti, fatevi consigliare dal vostro dentista che vi indicherà quello con le caratteristiche migliori per la vostra bocca o per risolvere il vostro problema. Lo stesso dicasi per il filo.

Quanto tempo?
L’American Dental Association – ADA – ha emanato delle raccomandazioni nelle quali vengono indicati tempi minimi di 2 minuti di uso dello spazzolino, due volte al giorno.
Per quanto riguarda l’uso del filo, i tempi sono molto soggettivi e la raccomandazione riguarda sopratutto la modalità d’uso: il filo va passato, con attenzione e delicatezza, tra tutti gli spazi interdentali senza tralasciarne alcuno.

Come lavare i denti?
Il movimento verticale, dall’alto verso il basso, è quello corretto. Ma è importante che venga eseguito nei modi e nei tempi giusti. In particolare è importante che sia progressivo ed attraversi tutta la bocca, coprendo per intero sia l’arcata superiore che quella inferiore, senza saltare alcun dente. Non concentratevi spazzolando molto a lungo qualche area “particolarmente bisognosa”, potreste fare qualche danno.
Attenti allo spazzolino. Molti usano spazzolini con setole molto dure pensando, in questo modo, di ottenere una migliore pulizia dei denti ma non è così: i ripetuti spazzolamenti con spazzolini molto duri possono danneggiare lo smalto dei denti.
Come detto prima, la scelta dello spazzolino è molto importante ed è sempre personale, meglio un consiglio del dentista.

Pulire lo spazzolino?
Anche lo spazzolino va igienizzato! Pulendo i denti lo spazzolino entra in contatto con i batteri e gli agenti patogeni presenti in bocca. La cura e l’igiene dello spazzolino è sempre molto importante. Lavatelo e sciacquatelo bene e conservatelo in un contenitore asciutto e pulito.
Per lo stesso motivo lo spazzolino va cambiato spesso. Non aspettate che le setole siano del tutto rovinate, sostituitelo appena vi accorgete che iniziano a perdere elasticità e compattezza.

Qual’è a parte più delicata della bocca e più soggetta ai pericoli?
Una volta, tra i dentisti, era diffuso un motto che rivolgevano ai pazienti che chiedevano quale parte era meglio lavare: “ pulite solo i denti che volete conservare in bocca ”.
La saggezza antica aiuta molto bene a comprendere l’importanza di pulire, bene, tutti i denti.
A chi è particolarmente attento alla salute della bocca possiamo ricordare che i batteri cariogeni si annidano più “volentieri” nelle zone nascoste dei denti come angoli, interstizi e la linea di demarcazione tra denti e gengive. Queste aree sono le più esposte al rischio carie e malattia parodontale, per questo è importante l’uso del filo interdentale che arriva in posti dove lo spazzolino non può arrivare.

La lingua?
Molti lo dimenticano, ma noi in ADEC lo ricordiamo sempre a tutti i nostri pazienti: anche la lingua fa parte della bocca ed è un ottimo terreno per la proliferazione dei batteri.
Non dimenticate di spazzolarla, dopo aver pulito i denti e le gengive, con l’apposito raschietto o con il normale spazzolino che va altrettanto bene. Movimenti delicati ma profondi, su tutta la lunghezza della lingua ed un risciacquo finale con un collutorio completeranno l’opera di pulizia in modo eccellente.

filo interdentale

Regola numero uno: il filo interdentale

La salute dei tuoi denti è appesa ad un filo

Secondo un recente sondaggio condotto tra i dentisti americani, la maggior parte dei pazienti odontoiatrici effettua un’accurata igiene dentale, utilizzando anche il filo interdentale, soltanto prima di recarsi dal proprio dentista. Un altro studio ha rivelato che solo un americano su due usa quotidianamente il filo ma solo uno su dieci lo usa, correttamente, su tutti i denti.

In Italia i livelli sono ancora più bassi perché molte persone non sono convinte dell’utilità del filo o ritengono che il suo uso sia troppo complicato o doloroso. Eppure il filo è oggi il miglior strumento a disposizione per proteggere le gengive, pulire gli spazi tra i denti, dove lo spazzolino non può arrivare e prevenire l’insorgere della parodontite, la maggior causa di perdita di denti con diffusione pressoché globale.

Come usare il filo interdentale ?
1)
E’ necessario utilizzare un filo interdentale delle dimensioni e del materiale più adatto ai propri denti. Esistono diversi tipi di filo interdentale, adatti a denti più vicini o più spaziati ed alcuni coi quali è possibile pulire anche i denti già trattati dal dentista.

2) Tagliare un pezzo di filo di 20 cm di lunghezza circa ed  avvolgerne una parte intorno agli indici lasciando libero un settore di alcuni cm da utilizzare in bocca.

3) Fare scorrere il filo nello spazio tra un dente e l’altro, poi avvolgetelo intorno agli angoli e delicatamente spostatelo su e giù ripetutamente, con una forte pressione contro il dente che state pulendo.

4) Assicuratevi di ripetere l’operazione su entrambi i lati di ogni dente, compresi gli ultimi molari utilizzando sezioni pulite di filo man mano che si passa da un dente all’altro.

Provi dolore ?
Potresti sentire dolore passando il filo tra adente e dente ma, che ci crediate o no, se fa male significa che c’è un problema e che l’igiene con il filo interdentale è ancora più necessaria.
Il dolore, che il filo permette di scoprire, è il sintomo di una probabile gengivite, primo stadio della parodontite.  Se si continua ad usare il filo interdentale e a spazzolare correttamente, è molto probabile che riusciate a guarire le gengive da sole. In ogni caso un consulto con il dentista potrà aiutarvi sia a verificare che la parodontite non sia già presente, che a consigliarvi il miglior modo per limitare il dolore e continuare ad usare il filo interdentale.

In ogni caso, qualunque problema incontriate nell’uso del filo interdentale non smettete di usarlo ed eventualmente rivolgetevi al vostro dentista o igienista dentale per chiedere consiglio.

denti

Il tuo sorriso e i suoi nemici

Denti bianchi e sani grazie a qualche piccola attenzione in più

Tutti sappiamo che bevande come tè, caffè e vino rosso sono tra i principali nemici del sorriso, causa la loro forte capacità di macchiare i denti, ma molti non sanno che anche alcune bevande ritenute innocue sono, in realtà, nemiche del sorriso e possono andare ad alterare la colorazione dello smalto dentale.

Ma quali sono queste bevande pericolose ?

Il vino bianco: se siete passati al vino bianco perché vi hanno detto che quello rosso lascia macchie sui denti, tornate pure indietro, potrete almeno beneficiare delle proprietà antiossidanti del vino rosso. Il quotidiano britannico Daily Mail ha pubblicato i risultati di un recente studio che dimostra che il vino bianco ha un’azione corrosiva sullo smalto dentale rendendolo più debole ed opaco. L’azione corrosiva è potenziata se il vino è assunto in associazione con altre bevande, come il caffè di fine pasto.
Per minimizzare i possibili danni, i dentisti sconsigliano di lavarsi subito i denti. Attenzione, non è un errore di stampa, è proprio così, meglio aspettare almeno  un’ora prima di lavarsi i denti con lo spazzolino e dentifricio e, nell’attesa, è utile risciacquare la bocca con acqua.

Gli sport drinks:  a causa del loro elevato livello di acidità provocano erosione dentale, per non parlare della quantità eccessiva di zucchero che contengono.
Se siete tra coloro che non possono fare a meno di berne, ecco alcuni consigli per minimizzare i danni:
- la quantità: meno se ne bevono meglio è;
- i risciacqui con acqua: conta molto il tempo in cui queste sostanze stazionano in bocca rimanendo a contatto coi denti, dunque, portatevi anche una bottiglietta d’acqua che servirà per un veloce risciacquo, subito dopo aver bevuto il vostro sport drink.

I succhi di frutta rossa e scura: i frutti rossi e scuri come mirtilli, more, lamponi, contengono pigmenti noti a lasciare macchie sui denti ed aumentare la tendenza ad ingiallirli. Visto che hanno molte proprietà benefiche per l’organismo, ancor più del resto della frutta fresca, il consiglio non è certo quello di evitarli ma di mangiarli seguendo alcune regole di prevenzione come lavare subito i denti o in caso di succo utilizzare una cannuccia. In questo modo il contenuto passerà molto velocemente dalla bocca e ci saranno meno probabilità che i pigmenti possano stazionare sulla smalto dentale.

Un ultimo consiglio, rivolto ai fanatici dei denti così bianchi “che più bianchi non si può”: non esagerate con l’uso di prodotti sbiancanti perché, secondo molti ricercatori, otterreste l’effetto opposto. Anche se non tutta la comunità scientifica è d’accordo, la maggior parte degli odontoiatri sostiene che un uso eccessivo di prodotti sbiancanti può rendere più poroso lo smalto opacizzando i denti. Rischiate, quindi, di ottenere l’effetto opposto a quello desiderato oltre ad aver reso più deboli i denti stessi.

…inoltre… sapevi che con le faccette dentali puoi ottenere risultati sorprendenti già dopo la prima settimana di trattamento e visualizzare fin da subito il risultato finale grazie a fotografie ed impronte di precisione? Chiamaci allo 02 40702111 per prenotare una valutazione iniziale nel nostro studio di Milano e per vedere di persona come le faccette dentali possono migliorare il tuo sorriso in pochissimo tempo.  Ti aspettiamo!

 

carie

Caramelle: nemiche dei denti?

Cosa sono, come agiscono e quali i consigli

Attrazione irresistibile per la maggior parte dei bambini e per molti adulti. Colorate, di tutte le forme e profumate, in una parola: deliziose! Come si fa a starne lontani?

Le caramelle sono un concentrato di zucchero o di sostanze dolcificanti che vengono fabbricate in modo da essere attraenti ed aumentare la voglia di mangiarne una volta iniziato.

Tutti sappiamo che lo zucchero è molto dannoso per i denti, e per l’intero organismo umano, ma…

Come agisce lo zucchero sui denti?
I batteri della bocca sono molto ghiotti di zucchero, che è il loro principale nutriente. Lo zucchero che staziona nel cavo orale viene metabolizzato dai batteri e trasformato in acido lattico. In questo modo i batteri riescono ad attaccare e distruggere lo smalto dei denti, dando il via alla formazione delle carie.

Gli alimenti dolci, come dolciumi e caramelle, contengono saccarosio, uno zucchero semplice che viene immediatamente utilizzato dalla flora batterica del cavo orale.
Più zucchero assumiamo, maggiore sarà il rischio di sviluppare carie.

Altrettanto importante è il tempo di permanenza in bocca dello zucchero che, secondo le ricerche più recenti, è più pericoloso della quantità di zuccheri ingeriti.

Qualche consiglio?
I dentisti e gli igienisti dentali di Adec sia ritengono molto importante seguire questi consigli, se proprio non ci si vuole privare delle caramelle e dei dolciumi e, nello stesso tempo, si vogliono conservare i denti per poter continuare a mangiarne:

  • 1) Moderazione: I dolciumi, e le caramelle in particolare, sono fabbricate con ingredienti che stimolano la voglia di continuare a mangiarne.  E’ necessario un consumo moderato visto che l’eccesso di zuccheri è dannoso non solo per i denti ma per la salute nel suo insieme e può favorire l’obesità e diverse malattie metaboliche a partire dal diabete.  
  • 2) Le caramelle non sono tutte uguali: Una scelta più oculata aiuta a prevenire il rischio carie. Se, come abbiamo visto, è molto importante il tempo di permanenza in bocca dello zucchero, acquistare bastoncini e lecca–lecca e grosse caramelle dure, è la cosa più sbagliata da fare, sia perché impegnano la bocca per molto tempo, sia perché quando vengono frantumate con la masticazione, lasciano molti residui tra un dente e l’altro, difficili da eliminare anche con una buona pulizia. Oltre le caramelle, gli snack dolci al caramello sarebbero da evitare questo perchè il caramello tende ad attaccarsi ai denti.
    Meglio caramelle piccole e morbide o  cioccolatini che rimangono poco tempo in bocca e sono più facili da pulire. 
  • 3) Gli zuccheri non sono tutti uguali: Alcuni zuccheri e prodotti dolcificanti usati in alternativa al saccarosio, sono molto meno cariogeni anche se, consumati in quantità, possono avere un effetto lassativo. Le gomme da masticare allo xilitolo vanno benissimo, sia perchè la gomma da masticare è utile per la pulizia dei denti, sia perchè lo xilitolo ha  un effetto antibatterico. 
  • 4) Igiene Orale: La cosa più importante di tutte. Fate in modo di abituare i vostri bambini ad una igiene orale immediata ed accuratissima dopo il consumo di caramelle e dolci, anche utilizzando un meccanismo di tipo associativo “puoi mangiare caramelle solo se dopo ti lavi i denti” premiante. Fate in modo di controllare che l’igiene orale sia veramente accurata e comprenda l’uso corretto dello spazzolino e del filo interdentale per rimuovere tutti i residui di cibo tra un dente e l’altro.