Vi sentite in colpa perché avete abusato di cioccolato approfittando della Pasqua? Se le vostre uova erano di cioccolato fondente non preoccupatevi, i vostri denti non ne avranno risentito molto.
Forse non lo sapete ma anche il cioccolato, purché fondente e naturale, è stato inserito nella lista dei cibi che fanno bene ai denti.
Siete stupiti? Eppure la lista in questione è stata stilata da una autorevolissima fonte, Il Collegio dei Docenti Universitari delle facoltà italiane di Odontoiatria, riuniti a Roma per il loro congresso annuale.
Il cacao amaro contiene, come spiegano gli esperti, sostanze antibatteriche che riducono la formazione della placca e della carie.
Antonella Polimeni, Presidente del Collegio Nazionale dei Docenti Universitari di Odontoiatria, Ordinario di Odontoiatria Pediatrica alla Sapienza di Roma spiega che “Consumando cioccolato fondente all’80% si può ridurre il rischio di carie, soprattutto se si ha l’accortezza di non mangiarlo assieme a dessert troppo ricchi di zuccheri e carboidrati, che ne vanificherebbero gli effetti positivi” perché il cacao amaro contiene “antibatterici naturali che impediscono allo streptococcus mutans – il batterio responsabile della carie – di produrre il glucano, una sostanza appiccicosa che aiuta i germi ad attaccarsi ai denti formando la placca e creando le condizioni perché gli zuccheri vengano trasformati in acidi corrodendo lo smalto”
Il batterio della carie, lo Streptococcus mutans, prolifera grazie al metabolismo dello zucchero, per questo tutti i cibi dolci vengono considerati nemici dei denti. Come fare a tenerlo alla larga? Si può optare per i mirtilli, che contengono una sostanza che impedisce la formazione della placca del 70% e della carie del 45%, oppure si può scegliere un contorno di verdure crude che, con le loro fibre, facilitano la pulizia dei denti. Questi gli altri cibi con proprietà anticarie inseriti nella lista insieme a cicoria, funghi, caffè e vino rosso e al formaggio, che con il calcio e i grassi aiuta a rinforzare i denti e allo yogurt: gli studiosi spiegano che, per meccanismi ancora non del tutto chiari, consumarne un vasetto quattro volte a settimana riduce del 22% il rischio di carie, probabilmente depositando proteine protettive sulla superficie esterna dei denti.
Secondo uno studio condotto dalla prof. ssa Polimeni, in collaborazione con i colleghi del Dipartimento di Pediatria della Sapienza di Roma guidati da Marzia Duse, la prevenzione contro la carie può iniziare già nella primissima infanzia con i probiotici: “Un nostro studio- spiega Polimeni – ha dimostrato che l’aggiunta di fermenti lattici ai latti artificiali per neonati può diminuire la proliferazione dello Streptococcus mutans nei bimbi non allattati al seno”.