Gli USA avrebbero ammesso la tossicità del fluoro, ma la notizia non ha alcuna fonte attendibile.
Anche il dibattito sul fluoro, come molti altri in medicina, è di tipo ricorrente. In questo periodo i toni si sono riaccesi sull’onda di una notizia, che non ha trovato alcun riscontro, che gli USA avrebbero ammesso la tossicità del fluoro, comunemente usato nei dentifrici e nelle pastiglie usate per proteggere i bambini dalla carie che è ancora oggi, di gran lunga, la patologia più diffusa sull’intero pianeta, con picchi di crescita nelle aeree più povere dove igiene orale e prevenzione non sono curate.
In realtà tutto nasce perché dal 2010/2011 alcune multinazionali dei farmaci hanno cominciato a diffondere sul mercato dentifrici privi di fluoro e con un diverso ingrediente protettivo, l’idrossiapatatite. La strategia di marketing si rivelò aggressiva e priva di fonti citate e verificate (come a suo tempo pubblicato anche dalla rivista Altroconsumo )
Immediatamente molti presunti “guru” dei consumi alternativi si sono lanciati in campagne in base alle quali il fluoro provocherebbe di tutto, dalla diarrea, alla stipsi, al diabete ai tumori. E, naturalmente, smentendo oltre 50 anni di ricerche scientificamente accertate che hanno portato l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, alle raccomandazioni sulla promozione dell’uso del fluoro.
Gli USA hanno ammesso che il fluoro fa male?
Non risulta affatto, anzi a fine luglio l’A.D.A. (American Dental Association), la più importante ed autorevole associazione dei dentisti americani, ha pubblicato le nuove linee guida per la salute orale nelle quali, a proposito del fluoro, si sottolinea l’assoluta sicurezza dell’uso del fluoro se si seguono tipologie e dosaggi raccomandati, con una particolare attenzione ai bambini sotto i 6 anni (dosi < a 0,5 mg) nei quali l’eccesso di fluoro può provocare la fluorosi, che è l’unico effetto collaterale accertato e provoca problemi allo smalto dei denti.
Forse è proprio per questo che la polemica si è riaccesa e sono state riutilizzate notizie, non confermate, risalenti al 2010.
Il fluoro può essere nocivo? Solo se ne ingerite oltre 12 mg!
Come tutti i metalli, naturalmente presenti nell’organismo, è la giusta quantità la chiave per evitare pericoli. In Italia sono in vigore le direttive emanate dall’U.E. (76/78/CE) e le linee guida del Ministero della Salute, aggiornate nel novembre 2013. Nel merito le dosi permesse nei dentifrici per adulti prevedono una quantità massima di 1.500 ppm cioè 0,15 mg a fronte di una possibile tossicità per quantitativi dai 12 mg in su. La dose massima approvata e consentita è quindi inferiore di quasi 100 volte alla dose tossica.
I dentifrici per adulti devono, inoltre, contenere le avvertenze perché non siano usati dai bambini se non in dosi molto piccole e sotto la supervisione di un adulto.
Al proposito Altroconsumo, nel numero citato, ricordava che “Il Comitato scientifico cui si appoggia la Comunità europea per i prodotti di consumo, nell’ultima opinione, sulla base della letteratura disponibile a riguardo della sicurezza del fluoro per bambini con meno di 6 anni, afferma che la concentrazione massima di fluoruro ammessa nei dentifrici non costituisce un problema.”