Un recente studio inglese ha dimostrato la crescente fiducia degli inglesi verso il proprio dentista piuttosto che verso il proprio medico.
Lo studio condotto da un centro statistico inglese dimostra che l’88% dei sudditi di sua Maestà ha un grado di fiducia maggiore verso il proprio dentista rispetto al medico di base. Il livello di fiducia si riflette nel numero di persone (3 su 4) che seguono i consigli del dentista in merito al numero di check-up raccomandati.
La ricerca in realtà rivela anche che quasi due persone su tre non si reca dal dentista da almeno tre anni e che uno su quattro non lo fa per paura del dentista.
Un commento alla ricerca arriva dalla psicologa Emma Kenny che prova a spiegare così i risultati: “La fiducia è alla base di gran parte della nostra motivazione nella nostra vita: quando sentiamo che qualcuno è dalla nostra parte e ha a cuore i nostri interessi, siamo più portati a agire in conformità con i suoi suggerimenti. I dentisti sono persone importanti per tutto l’arco della nostra vita, dal momento che la nostra salute dentale, se rimane ad un livello elevato, può anche favorire un buon livello di autostima.”
L’Amministratore Delegato della Fondazione britannica Dental Health, il dottor Nigel Carter OBE, nel discutere l’impatto della ricerca sugli atteggiamenti attuali verso l’igiene orale guarda con positivià la ricerca che è molto incoraggiante e si auspica che l’ottimo rapporto che esiste oggi tra il paziente e il dentista possa tradursi in miglioramenti nella salute orale delle future generazioni. Il rapporto di fiducia tra paziente e dentista, continua il dottor Carter, fa sì che il paziente segua con più costanza le raccomandazioni in merito alla corretta igiene orale, alla prevenzione dentale e ai comportamenti alimentari che preservano la salute dei denti. Una volta stabilito il rapporto di fiducia, questo può evolversi al punto in cui dentista e paziente possono confrontarsi su tematiche e trattamenti non di base, come l’odontoiatria estetica, importante ma sicuramente non indispensabile.
E in Italia com’è il rapporto tra paziente e dentista?