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Metabolismo e obesità

Pochi di noi sanno veramente cos’è il metabolismo anche se è molto diffusa la convinzione che al metabolismo “lento” sia associata l’obesità ed a quello veloce la difficoltà di aumentare il peso.
Queste convinzioni possono portare a comportamenti sbagliati con possibili risvolti dannosi per la salute.

In America la preoccupazione è tale che un gruppo di studiosi di Shape Up, organizzazione no profit, ha pubblicato un vero e proprio vademecum per aiutare a comprendere meglio il metabolismo e a riconoscere eventuali problemi ad esso legati.

Metabolismo basale

Come detto sopra, se è “lento” è ritenuto la causa della difficoltà a perdere chili, ma non è così.

Il metabolismo basale è la quantità di energia che l’organismo utilizza nelle sue funzioni vitali come respirazione, battito cardiaco, circolazione del sangue… è diverso per ciascuno di noi ed è una cosa su cui non si può intervenire.

In altre parole è “naturalmente regolato”, con parametri diversi legati al sesso, all’età, alla massa corporea e può essere alterato in presenza di patologie specifiche come quella tiroidea.

Il consumo energetico può aumentare o diminuire in accordo con i parametri sopracitati. Una persona alta, ad esempio, avrà una “spesa metabolica” più alta di uno basso perché il sangue effettua un percorso più lungo, così come un body-builder deve nutrire una massa muscolare molto estesa ma il vero problema è conoscere il proprio bilancio energetico.

Perché si ingrassa: sedentarietà e bilancio energetico

L’obesità non è dovuta al ritmo del metabolismo basale ma allo squilibrio tra energia accumulata ed energia spesa.

L’energia accumulata dipende dalla quantità e dalla qualità del cibo assunto mentre l’energia spesa e la somma di quella utilizzata per il metabolismo basale, che incide per il 60-70% della spesa energetica totale, più quella utilizzata per l’attività fisica volontaria.

L’abbondanza di cibo e la tendenza alla sedentarietà fanno si che il bilancio energetico sia squilibrato in favore dell’energia accumulata che porta ad accumulare chili di troppo.

Conoscere il metabolismo basale per personalizzare la dieta

Conoscere il proprio ritmo metabolico diventa quindi molto importante per calibrare al meglio le calorie della propria dieta.

Il metabolismo si può misurare grossolanamente utilizzando peso, età, sesso ma per ottenere una misura precisa si può usare la calorimetria, un esame da svolgere a riposo con il quale si quantifica l’ossigeno consumato e l’anidride carbonica prodotta, che sono correlati al dispendio energetico.

Dal momento che il metabolismo è proporzionale alla massa corporea si può valutare la composizione corporea anche con l’impedenziometria, un test che misura la resistenza dei tessuti al passaggio di una piccola corrente informando così sulla quantità di massa grassa e magra presenti.

Normalmente si riscontrano differenze minime tra metabolismo “lento” e veloce”, differenze che non giocano alcun ruolo nell’accumulo di chili, in caso contrario sarebbe bene verificare la funzionalità della tiroide, ghiandola fondamentale nella regolazione del metabolismo.

Quindi non resta che tenere d’occhio il proprio bilancio energetico, scegliere un paio di scarpette molto comode e cominciare a correre.